Quando mi chiedono: “Perché giochi a calcio?” a me viene da ridere perché penso sia una domanda stupida! Cioè voglio dire, se gioco a calcio è perché mi piace, se non mi piacesse non ci giocherei, Come potrei scegliere di fare una cosa che non mi piace? Dai, che domande sono? Eppure ogni tanto trovo qualcuno che mi chiede che sport faccio e perché ho scelto proprio il calcio. Penso che se chiedessero a un bambino che fa basket risponderebbe come me, sì insomma, che lo fa perché gli piace.
Filippo dice che uno sceglie di fare le cose che gli vengono meglio, per questo lui ha scelto calcio: perché a calcio è bravo. Io invece dico che uno sceglie di fare quello che gli piace, altrimenti come mai Pietro e Lorenzo hanno scelto di fare calcio anche se non sono bravi?
Io penso che un bambino scelga la cosa che gli piace e che lo diverte, così è felice. Se uno facesse una cosa che non gli piace o non lo lasciassero scegliere lo sport che gli piace o non lo facessero giocare alle partite perché non è bravo, allora sarebbe triste.
Ma è normale dai, cioè chi è che fa le cose che non gli piacciono e che lo fanno essere triste? Nessuno! Anche il mister ce lo dice sempre prima delle partite che ci dobbiamo divertire e che se ci divertiamo giochiamo anche meglio; anche lui del resto mi sembra che si diverta quando facciamo gli allenamenti e le partite: è sempre felice e non si arrabbia mai. Beh quasi mai, a volte si arrabbia se facciamo qualcosa di brutto, tipo se due bambini litigano o si comportano male.
Una volta però è venuto all’allenamento che era strano: non era felice come al solito. Io l’ho visto subito che non era come gli altri giorni: era nervoso perché si arrabbiava in fretta e per cose che di solito non lo fanno arrabbiare. Ad esempio si è arrabbiato perché ho sbagliato un passaggio! Mica l’ho fatto apposta, io volevo farlo giusto, ma la palla è rimbalzata male e ho preso male il pallone.
Con il fatto che il mister era strano, anche tutto l’allenamento è stato strano. Sì cioè, io non mi sono divertito come agli altri allenamenti. Poi durante la partita ho fatto anche un golazo con un bel tiro al volo e il mister non mi ha nemmeno fatto i complimenti: di solito li fa a chi segna, se poi fai un bel gol ne fa un sacco. Invece quella volta niente.
Ma la cosa più strana è che Matteo aveva le scarpe da calcio nuove, ma il mister non gli ha detto niente! Non è normale! Di solito quando uno di noi si compra le scarpe nuove, il mister se ne accorge subito, le vuole vedere e, dicendoci che sono belle, si abbassa e con il pollice schiaccia la punta per verificare se sono della misura giusta o no. Invece niente, Matteo era lì che aspettava e il mister non se ne è accorto, è stato Giacomo a dirglielo: “Mister, hai visto le scarpe nuove di Matteo?”e solo a quel punto ha fatto i soliti complimenti e la solita prova col dito sulla punta.
Quell’allenamento è stato strano, però per fortuna è capitato solo quella volta lì, di solito ci divertiamo con il nostro mister. Penso che se tutti gli allenamenti fossero così io non mi divertirei e allora non andrei nemmeno a giocare a calcio.
Speriamo che il mister sia sempre felice, perché se è felice lui lo siamo anche noi bambini.