Le parole del talentuoso allenatore tedesco gettano le basi per una riflessione più ampia, capace di toccare con mano aspetti che sembrano ottenere negli ultimi tempi maggiore e dovuta attenzione.
Nagelsmann si rivolge al gruppo innanzitutto con parole di fiducia. Il messaggio è chiaro ma ad una condizione, forte e precisa: la giusta condizione psicologica, indispensabile per permettere agli atleti di relazionarsi in campo. Ma di cosa avrà bisogno, ciascun atleta, per rendere al meglio?
Stiamo parlando di adulti, con competenze e conoscenze del gioco cristallizzate in memoria e rese consapevoli attraverso l’esperienza consolidata. Quindi, come risponderanno alle richieste del calcio di prestazione, dove la cura dei dettagli passa inevitabilmente dalla spasmodica ricerca dei risultati?
Il paradosso, a mio parere, è proprio nella condizione psicologica richiesta, dove abbassare ai minimi termini la percentuale di errori commessi dovrà avere lo stesso peso dell’accettazione dell’errore.
Posso accettare l’idea di aver trovato un avversario capace di ingannarmi e superarmi?
Perché sbagliare sarà fisiologico, come lo sarà il concetto di apprendimento attraverso l’esperienza.
Non dimentichiamolo mai.
Considerare l’atleta nella sua totalità diviene, dunque, determinante.
La presenza, all’interno degli staff, di figure professionali specifiche e formate adeguatamente è una realtà sempre più consolidata oltre che una scelta orientata alla salute: non è sufficiente orientarsi alla prestazione senza considerare gli aspetti legati alla persona ed al suo benessere.
Gli atleti odierni e del futuro saranno in campo con la mente perché dovranno non solo considerare tutto ciò che concerne il mental training ma anche e soprattutto quello che implica il loro benessere psicofisico.
Come possiamo rapportare lo spunto di Nagelsmann all’interno dei settori giovanili?
Ricordandoci semplicemente che il concetto di prestazione appartiene agli adulti.
Perché il calcio giovanile, di ogni età e livello, deve avere il concetto di formazione come stella polare.
Dove orientarsi a consolidare gli apprendimenti sarà l’unica cosa che conta.
Giovanni Dipaola
Psicologo-Psicoterapeuta
Psicologo dello Sport
UEFA C Grassroots Licence