Il portiere rappresenta il ruolo più affascinante del calcio e anche il più temuto.
Il portiere è quell’individuo che, essendo l’ultimo baluardo difensivo, evoca l’eroe incurante del pericolo, che rischia la propria incolumità elevandosi a difesa della propria squadra.
La parola chiave per descrivere il ruolo del portiere è EROE e come tutti gli eroi deve percorrere il suo viaggio. Ma quali sono le tappe del viaggio?
Il portiere: LA CHIAMATA (tappa 1)
Nella maggior parte dei casi, nei primi anni di calcio è difficile trovare bambini che decidono di fare il portiere. Ma qual è la chiamata, la situazione che apre la porta al ruolo del portiere? Difficile dirlo, ogni eroe ha la sua chiamata, come il mago Gandalf che bussa alla porta di Frodo o il ragno che punge Peter Parker.
Ma per ogni portiere c’è una intensa e coinvolgente chiamata: volersi buttare sull’erbetta, non correre come gli altri, usare le mani, voler emulare il padre oppure sono gli altri a scegliere per lui.
Il portiere: IL RIFIUTO (tappa 2)
Nessun eroe è tale se non ha una prima reazione di rifiuto alla chiamata. Anche se all’apparenza mettersi in mezzo a quella porta può sembrare la scelta più giusta, anche per il bambino più motivato ci sarà un periodo, un momento nel quale non è proprio convinto. Il portiere si deve identificare, deve empatizzare con l’avventura , con il ruolo.
In questa tappa l’aspetto più importante sono le emozioni che il bambino vive durante il gioco. Rispetto ai giocatori di movimento, il portiere ha il tempo per soffermarsi, credere, farsi ingabbiare dall’emozione piacevole o spiacevole.
Le emozioni provate, per chi inizia e per chi fa questo ruolo, sono amplificate e rimbalzano di continuo da spiacevoli a piacevoli, pensate al portierino che fa una parata e tutti lo esaltano e dopo pochi minuti fa una “papera”.
VARCARE LA SOGLIA (tappa 3)
Alla fine, comunque, l’eroe/portiere parte per il viaggio e varca la soglia, ovvero decide ed è convinto di utilizzare tutte le sue forze per raggiungere il sogno di ESSERE PORTIERE.
È in questa tappa che avviene una trasformazione, una nuova identità e un nuovo modo di vedere la squadra, il mister e il calcio nella sua complessità. (ritornando al signore degli anelli, Frodo, in questa tappa, varca la linea di confine della sua contea).
Fin dall’inizio, il portiere ha dei supporti emotivi, soprattutto i genitori, ma nel momento in cui ha varcato la soglia il riferimento più importante diviene il mister, il mister dei portieri. È l’unico ruolo che ha un mister specifico ed è l’unico ruolo che il suo essere parte integrante di una squadra vive e sente la sua unicità, il portiere è unico proprio come l’eroe.
SFIDARE E FALLIRE (tappa 4)
Come nelle migliori serie Tv o film, nessun eroe vince subito e senza fatica.
Pensiamo a Rocky o Spiderman, l’eroe deve far fatica, deve impegnarsi, fallire e deve sempre essere in procinto di venire sconfitto.
L’impegno, la determinazione, la passione, l’errore, la panchina, il confronto/scontro con l’altro o gli altri portieri porteranno il portiere a creare le basi dell’ESSERE PORTIERE.
NUOVI MENTORI E RISORSE (tappa 5)
Questa è la parte centrale del viaggio, perché è proprio qui che interviene la persona, il mister, il talento, le risorse personali per evolversi e credere in se stessi.
Soprattutto il mister dei portieri ha il ruolo principale. Deve fornire le sue conoscenze e dare gli strumenti per raggiungere l’obiettivo. Deve fornire la spada magica che permetterà di concludere vittoriosamente il viaggio.
Oltre agli strumenti tecnici/tattici, il mister ha il dovere ditsupportarlo, coinvolgerlo e allenarlo su aspetti psicologici (concentrazione, gestione emotiva, comunicazione,…). Il mister dei portieri per essere una guida, un mentore ha bisogno di avere tre qualità, tre caratteristiche chiavi:
1- Consapevolezza. Essere consapevoli di ciò che si sa, di ciò che si sa fare, del proprio stato emotivo, quindi consapevole dei propri limiti e delle proprie risorse.
2- Responsabilità. Responsabile della proposta dell’allenamento, della relazione con gli atleti.
3- Flessibilità. Flessibilità intesa come la capacità di adattamento alle situazioni e come atteggiamento mentale volto alla crescita.
SFIDARE E VINCERE (tappa 6)
Ultima tappa del viaggio, dove l’eroe sconfigge il nemico, dove il portiere ha le sue soddisfazioni e i meriti per il lavoro svolto. Il punto dove il portierino incomincerà la sua scalata, ha in mano le chiavi per raggiungere altri obiettivi e ha ben chiaro chi è: Sono un PORTIERE DI CALCIO.
Come per ogni viaggio ci sarà qualcosa da portare a casa e qualcosa da lasciare durante il cammino, ma ciò che conta davvero sono le persone che incontri: i mentori, le guida, i compagni di viaggio.
La domanda di fine viaggio, o meglio, l’inizio di uno nuovo è:
in questo momento, ho la consapevolezza, la responsabilità e la flessibilità necessarie del mister, del mentore, della guida per far evolvere i miei portieri?