Mi chiamo Enrico ho 8 anni, mi piace giocare a calcio e vado alla scuola calcio del mio paese. Gioco in squadra, nel II anno dei primi calci. In squadra con me c’è anche il mio migliore amico Lorenzo, noi due siamo anche in classe insieme, facciamo la III primaria. A scuola lui è molto più bravo di me, specialmente in matematica, ma io sono più bravo di lui a giocare a calcio.
Ho anche un fratello e due sorelle: Francesco, che ha 5 anni, Luna 10 anni ed Ermione 13 anni, anche a loro piace il calcio, infatti anche le sorelle venivano alla scuola calcio ma poi hanno preferito altro, Luna adesso va a fare ginnastica artistica mentre Ermione fa’ danza classica; Francesco invece ha iniziato quest’anno a giocare a calcio, ma è meglio che gli insegni io qualcosa perché è ancora molto indietro.
I miei genitori, Martina e Adelmo, vengono sempre a vedere le partite, mi piace che vengano a vedermi, tutti noi siamo contenti quando i nostri genitori ci guardano giocare. Credo sia normale, cioè credo che a ogni bambino piaccia che i suoi genitori lo guardino finché gioca, anche se a dire la verità, finché giochi mica stai lì a pensare che fuori ci sono quelli che ti guardano, pensi a giocare e basta, almeno per me è così.
Credo che questo succeda perché mi piace troppo giocare a calcio e allora quando gioco penso solo a correre e prendere la palla. Ecco, questa è la cosa che mi piace del calcio: che la palla corre veloce e allora, se vuoi prenderla, devi correre veloce anche te. Cioè non è mica come quando fai atletica. Anche ad atletica corri, ma lì corri dietro a niente, non devi prendere niente insomma. A calcio invece devi prendere la palla, e poi fai gli scartaggi, i tiri e magari fai anche gol, e quando fai gol sì che poi vedi chi c’è fuori.
Insomma giocare a calcio mi piace un sacco, è per questo che ci vado, e finchè gioco il tempo vola, corre veloce e non mi accorgo che sta passando; fosse per me giocherei sempre e non smetterei mai, beh magari mi fermerei un pochino per dormire e mangiare, ma poi giocherei per tutto il resto del tempo. È troppo bello giocare a calcio!
A volte mi chiedo perché il tempo debba passare così veloce finchè gioco, non sarebbe meglio che andasse più lento? Cioè quando faccio le cose noiose dovrebbe passare in fretta mentre quando faccio quelle belle dovrebbe passare lento, e invece succede l’esatto contrario, non è giusto! Ma perché è così?
Forse è perché quando fai una cosa che ti piace e la fai volentieri, sei talmente concentrato su quella cosa lì che non ti accorgi di nient’altro, tutto quello che c’è attorno sparisce e anche il tempo sparisce, e se sparisce vuol dire che non c’è, e se non c’è significa che non ti accorgi di lui. È un po’ come quando mangi una torta al cioccolato: sembra sempre poca e finisce subito, mentre quando mangi il minestrone con i pezzettoni di verdura non finisce mai e sembra sempre tantissimo. Le cose buone finiscono subito, le cosa cattive non finiscono mai.
Mia mamma mi ha detto che è normale che il tempo passi veloce quando fai una cosa che ti piace, però è strano lo stesso. Voglio dire: se un tempo di una partita dura quindici minuti, dura esattamente quel tempo e se la spiegazione della maestra dura 15 minuti, dura lo stesso tempo, però la partita finisce subito e la spiegazione non finisce mai.
Se potessi scegliere io cosa fare, farei tutte le cose che mi piacciono e che mi divertono, sono sicuro che le farei molto meglio di quando mi tocca fare per forza le cose che non mi piacciono e non mi divertono. Mio papà dice che uno dei segreti per imparare le cose e farle bene è proprio questo: sceglierle da soli e divertirsi a farle, oppure trovare un allenatore o un insegnante che quando ti insegna ti fa anche divertire. Forse è per questo che sono bravo a calcio: ho scelto io di farlo e mi diverto a giocare, e poi il mister ci fa fare un sacco di bei giochini divertenti e quindi imparo bene… però Pietro allora? Cioè anche Pietro fa allenamento con me, fa gli stessi giochi che faccio io, anche lui ha scelto da solo di giocare a calcio e si diverte tanto quanto me, ma non è bravo, anzi.
Vabbeh, comunque a me piace troppo giocare a calcio, quando gioco mi sento bene, mi diverto e sono felice … non smetterei mai, è per questo che vado alla scuola calcio.
I miei genitori mi dicono sempre che noi qui, dove viviamo, siamo molto fortunati perché in certi posti i bambini non possono nemmeno giocare a calcio; a me sembra impossibile, in fondo per giocare a calcio, divertirsi ed essere felici basta poco: basta solo un pallone!
Luciano Faccioli
Vuoi questa storia? richiedila alla mail asdfootballidea@gmail.com per il download grauito del PDF
Molto carina.