Articolo a cura di Stefano Zerbato e Guglielmo Calzolari
Nel primo articolo di questa rubrica abbiamo messo a paragone due diversi approcci usati durante l’attivazione pre partita.
Il primo vedeva esclusivamente una componente fisica, il secondo invece raccoglieva anche gli altri elementi tipici del gioco.
Dopo aver dato la nostra chiara visione a riguardo, oggi tratteremo la parte tecnica rivolta agli obiettivi di controllo e trasmissione.
Solitamente assistiamo al classico esercizio sul “dai e vai”: si divide il gruppo in due file disposte frontali tra loro.
Al via del mister, il giocatore con il pallone passa a quello che ha di fronte e corre a posizionarsi dietro la sua fila.
Siamo sicuri che questa proposta sia utile?
Scopriamolo!
Attivare il giocatore in modo funzionale
Prima di svelarvi la proposta pratica è utile porsi una domanda fondamentale.
Quale tecnica vogliamo “attivare” per essere funzionali alla partita?
Dal momento che un giocatore, durante la competizione, controlla e trasmette il pallone in un contesto che prevede SEMPRE la presenza di uno o più compagni e/o avversari, è fondamentale che questi aspetti vengano inseriti già durante l’attivazione.
Ecco perché oggi abbiamo deciso di mettere a confronto questi due diversi approcci: nella foto qui sotto, infatti, puoi vedere una squadra intenta a “riscaldarsi” in maniera analitica ed un’altra invece in forma globale.
Quale delle due proposte ritieni più utili durante l’attivazione?
Pensi che l’esercizio analitico sia utile per prevenire eventuali infortuni, nonostante le sue richieste siano lontanissime dall’intensità che il giocatore troverà poi in partita?
Sei dell’idea che la proposta globale possa portare a collisioni e/o traumi, nonostante sia pensata con spazi e regole mirate a mettere in sicurezza il giocatore?
Obiettivi uguali -> approcci diversi -> risultati opposti
Come vedi, partendo dallo stesso obiettivo è l’approccio a fare la differenza.
Attivare un giocatore con una proposta che si avvicina il più possibile alle richieste delle competizione, può veramente condizionare l’approccio alla partita (soprattutto nelle prime fasi).
Per questo riteniamo fondamentale partire sempre dal gioco e strutturare le proposte in base alle sue esigenze.
Articolo a cura di Stefano Zerbato e Guglielmo Calzolari
credit image: football.london
Commenti 2