Ciao mister, ti è mai capitato di avere giocatori bravi a costruirsi le opportunità per segnare ma che – una volta arrivati davanti la porta – faticavano a “buttarla dentro”?
Se anche tu hai vissuto questa situazione, oggi ho qualcosa che potrebbe fare al caso tuo.
Uno dei problemi maggiori riguardanti il tiro in porta è dettato dal modo in cui lo si allena.
Per aumentare la frequenza delle conclusioni, l’approccio più comune è quello analitico: qui il giocatore ha la possibilità di calciare in porta moltissime volte e ripetere il gesto tecnico in modo cospicuo.
Queste ripetizioni, purtroppo, non sono poi così allenanti per due motivi:
– si allontanano molto dalla realtà del gioco;
– eliminano la complessità di un gesto tecnico che, in situazione, deve tener conto di un contesto che prevede avversari e compagni;
– sono sempre uguali o molto simili, il che rendono bravo il giocatore a eseguire quel gesto specifico (senza allenarlo ad adattarlo agli imprevisti tipici del gioco del calcio).
Per far fronte a queste tre problematiche, qui sotto trovi due interessanti proposte situazionali utili per allenare questo importante gesto all’interno di un contesto funzionale all’apprendimento.
Entrambe si possono utilizzare in tutta l’attività di base con una preferenza per le categorie pulcini e primi calci.
#1 PARTITA MICRO SU CAMPO A FORMA DI IMBUTO
Sotto sotto principio: finalizzare al centro con un’esecuzione rapida in zona di finalizzazione
Si gioca 2 vs 2 + P in una metà campo avversaria a forma di imbuto.
La squadra in attacco, rossa, finalizza nella porta difesa dal portiere: nel caso la rete segnata avvenga entro 5 secondi dall’inizio di un’azione e/o dopo una riconquista, viene assegnato un punto extra.
La squadra in difesa, bianca, cerca di trasmettere all’interno di una delle tre porte di relazione poste al di fuori del campo (la trasmissione deve avvenire da dentro il campo).
Dopo 10 minuti invertire i ruoli.
Perché il campo a forma di imbuto? Perché aiuta l’emergenza del comportamento desiderato (finalizzare al centro).
Perché il punto extra entro i 5 secondi? Perché premia il comportamento desiderato (finalizzare con un’esecuzione rapida).
Perché le porte di relazione fuori dal campo? Perché simulano un compagno smarcato avanti, il quale va servito con una trasmissione da una minima distanza.
#2 PARTITA MESO SU CAMPO ESAGONALE
Sotto principio: finalizzare al centro in zona di finalizzazione
Si gioca una partita 4 vs 4 (3 vs 3 + P) in un campo esagonale.
Se una rete viene segnata nella metà campo avversaria, si aggiunge un punto extra.
Perché il campo a forma di esagono? Perché aiuta l’emergenza del comportamento desiderato (finalizzare al centro in zona di finalizzazione).
Perché il punto extra? Perché premia il comportamento desiderato ovvero quello di segnare in zona di finalizzazione; inoltre, una volta raggiunta la metà campo avversaria, il campo si “stringe” ed il giocatore avrà più occasione di sperimentare tiri in porta al centro (sotto principio) .
Qui sopra hai potuto vedere due proposte utili per allenare il tiro in porta senza toglierlo dalla complessità.
Prima di salutarti voglio lasciarti un ultimo importante consiglio: se vuoi allenare questo gesto tecnico all’interno del gioco, una buona strategia è quella di ridurre il numero dei giocatori e le dimensioni degli spazi.
Un esempio lampante può essere quello di far giocare una partita 3 vs 3 su un campo corto e largo.
Ecco che quindi i nostri giocatori potranno esercitarsi moltissimo a calciare all’interno di un contesto coerente con quello reale.
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