I bambini che praticano il calcio a 7 appartengono generalmente alla fascia d’età tra i 8 e gli 10 anni, che coincide con la cosiddetta fase operativa concreta dello sviluppo cognitivo. Questo periodo è cruciale per la loro crescita, non solo dal punto di vista motorio, ma anche sotto l’aspetto cognitivo, emotivo e sociale. Comprendere le caratteristiche di questi giovani calciatori è fondamentale per impostare un percorso di apprendimento efficace e adatto alla loro età.
Sviluppo cognitivo e psicologico
Durante questa fase, i bambini iniziano a sviluppare un approccio più logico e sistematico al pensiero, migliorando la loro capacità di comprendere cause ed effetti. Questo cambiamento li aiuta non solo nella vita quotidiana, ma anche nelle dinamiche del gioco di squadra. Si osserva una graduale diminuzione dell’egocentrismo, con una maggiore capacità di considerare il punto di vista altrui e collaborare con i compagni.
Nel contesto calcistico, ciò si traduce in una maggiore comprensione delle regole e delle strategie di gioco. I bambini di questa età iniziano a percepire il campo non solo come uno spazio in cui muoversi liberamente, ma come un ambiente con ruoli e compiti precisi da svolgere. Tuttavia, la loro comprensione rimane ancora fortemente legata all’esperienza diretta: più che spiegazioni teoriche, hanno bisogno di imparare attraverso il gioco e la sperimentazione pratica.
Cosa significa la fase operativa concreta?
Il concetto di fase operativa concreta proviene dalla teoria dello sviluppo cognitivo di Jean Piaget e descrive il periodo in cui i bambini iniziano a sviluppare una capacità di pensiero logico applicata a situazioni concrete e tangibili.
In questa fase, i bambini:
Pensano in modo logico: riescono a comprendere relazioni di causa-effetto e a risolvere problemi legati a situazioni reali, anche se i concetti astratti rimangono difficili da assimilare.
Superano l’egocentrismo: imparano a considerare il punto di vista degli altri, facilitando il lavoro di squadra e la collaborazione in campo.
Apprendono attraverso l’esperienza pratica: il loro sviluppo cognitivo si basa prevalentemente su attività concrete, come giochi e interazioni con l’ambiente circostante.
Gestiscono meglio regole e categorie: sono in grado di applicare regole complesse, classificare informazioni e sviluppare strategie per raggiungere obiettivi.
Applicazione nel calcio a 7
Nel contesto del calcio a 7, questa evoluzione cognitiva ha un impatto significativo. I bambini Under 10 iniziano a comprendere:
Il concetto di ruolo: anche se non in maniera totalmente strutturata, cominciano a riconoscere le differenze tra attaccanti, centrocampisti e difensori.
Le prime strategie di gioco: senza troppe rigidità, possono essere introdotte alcune idee di posizionamento e collaborazione in campo.
L’importanza delle regole: migliorano nella gestione delle regole del gioco, come il fuorigioco semplificato e il rispetto delle decisioni arbitrali.
La gestione dello spazio: iniziano a capire l’importanza del posizionamento e dei movimenti con e senza palla.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’apprendimento deve avvenire in maniera ludica e attraverso situazioni di gioco che permettano ai bambini di sperimentare direttamente le dinamiche del calcio. Concetti troppo complessi o rigidamente strutturati possono risultare poco efficaci o addirittura controproducenti.
Aspetti motori e tecnici
Dal punto di vista motorio, i bambini Under 10 attraversano un periodo di grande sviluppo delle loro capacità di coordinazione e delle abilità motorie fini. Questo li rende più pronti a:
Eseguire movimenti complessi con maggiore controllo, come dribbling, passaggi e tiri in porta.
Sviluppare una maggiore capacità di equilibrio e rapidità di esecuzione.
Apprendere schemi motori più avanzati, migliorando il loro controllo del corpo in situazioni di gioco.
Nonostante questi miglioramenti, i bambini hanno ancora bisogno di ripetere spesso i gesti tecnici per assimilarli in modo efficace. L’allenamento deve quindi essere strutturato in modo da alternare momenti di esercitazione tecnica con momenti di gioco, per rendere l’apprendimento più naturale e coinvolgente.
Conclusione
Allenare bambini Under 10 significa adattarsi alle loro caratteristiche cognitive, motorie e psicologiche. In questa fase dello sviluppo, il miglior metodo di insegnamento è quello che favorisce la sperimentazione diretta e il divertimento, evitando rigidità tattiche o concetti troppo astratti. L’obiettivo principale deve essere quello di accompagnare i bambini nella loro crescita calcistica e personale, fornendo loro strumenti adeguati per comprendere il gioco e sviluppare le proprie capacità in modo naturale e progressivo.
Il calcio a 7 rappresenta un’esperienza fondamentale per il loro sviluppo, non solo come futuri calciatori, ma anche come individui che imparano a collaborare, rispettare le regole e affrontare le sfide con spirito positivo.