Il percorso del giovane calciatore dovrebbe mirare a riempire il suo bagaglio di conoscenze. Più sono molteplici le esperienze, più facile diventa arricchire questo bagaglio.
Quest’aspetto riveste un’importanza fondamentale per comprendere il gioco, anche per chi si trova tra i pali: esplorando diverse posizioni sul campo, il giovane calciatore ha l’opportunità di scoprire le migliori condizioni per ricevere il pallone, individuare spazi di smarcamento o sviluppare tipologie di dribbling in relazione ai fattori principali del gioco.
Il compito dell’allenatore di un giocatore entro i 13 anni è proprio quello di guidare il singolo giocatore nell’accentuare varie abilità o situazioni di gioco. A titolo d’esempio, ho lavorato recentemente con un giocatore orientato principalmente all’attacco, ma meno propenso alla fase difensiva. Per stimolarlo nei duelli difensivi, l’ho posizionato appositamente come unico difensore, portandolo induttivamente ad affrontare continui 1vs1 con attaccanti di buone capacità condizionali con l’obiettivo di sviluppare la sua tecnica e tattica difensiva. Allo stesso modo, con un giocatore su cui volevo concentrarmi sulla capacità di scanning, l’ho posizionato nel mezzo del campo per esporlo a situazioni di gioco più intense, incoraggiando una migliore capacità di visualizzazione e reazione. Questi esempi dimostrano che la scelta del ruolo è strettamente individuale per favorire il miglioramento personale. È fondamentale comunque tenere conto che questa interscambiabilità dei ruoli non dovrebbe essere uniforme per tutti in termini di frequenza. Il giocatore deve essere messo alla prova per risolvere situazioni complesse, ma senza essere esposto a un eccessivo stress che potrebbe generare l’effetto contrario. Pertanto, questa tipologia di scelta per ogni giocatore necessita del proprio tempo per crescere e migliorare attraverso differenti esperienze.
L’obiettivo finale è di sviluppare una buona capacità di duttilità del calciatore nel corso del percorso formativo, per essere pronto a più situazioni di gioco durante la partita. Inoltre, considerando la fase agonistica in cui l’allenatore sarà chiamato a selezionare gli 11 giocatori in campo, la capacità di saper fare più ruoli sarà di rilevante importanza e sicuramente in questi casi, sarà specialmente in vantaggio chi ha avuto la possibilità di giocare in più posizioni, a differenza di chi ha sempre ricoperto lo stesso ruolo.