Salvo casi estremi, difficilmente un bambino gradisce di assistere la partita dalla panchina.
Nella gestione di un gruppo di giovani calciatori che scalpitano per entrare in campo, è di fondamentale importanza dare a tutti indistintamente la stessa importanza e farli sentire allo stesso tempo importanti per la propria squadra.
Seppur piccoli, fondamentale è però anche la capacità di un allenatore di dare rilevanza al merito, non solo tecnico, quindi far giocare il più forte, ma soprattutto valorizzare l’impegno e raggiungere obiettivi per valorizzare quanto espresso sul campo.
Oltre a questo, parlando sempre di merito, è importante far vivere emozioni, a volte anche di delusione, per segnare nel pensiero dei bambini il valore di questo aspetto, per incentivare un comportamento desiderato dal ragazzo. In base all’età ovviamente, questo passaggio deve essere fatto gradualmente andando avanti con l’età, anche per preparare psicologicamente il ragazzo nel momento in cui potrà assistere interamente la partita da seduto, per dare valore al merito e dare un qualcosa in più per ottenere quanto si desidera.
Per un giocatore, stare in panchina può essere considerato un momento di apprendimento o di sostegno ai compagni, quindi nel quale si preferisce vedere la partita, oppure un momento di noia, nel quale si preferirebbe giocare con la palla nell’attesa di entrare.
La scelta, quindi, di cosa far fare a un piccolo calciatore quando è in panchina, dovrebbe dipendere molto da lui. In ogni caso, anche quel momento, seppur fuori dal campo di gioco, è tempo utile per l’apprendimento e questo passaggio avviene soprattutto attraverso il coinvolgimento.
È fondamentale trovare, a prescindere dalla scelta, una modalità che permetta di gestire l’attività (libera o organizzata) durante il momento in panchina e il coinvolgimento diretto durante la gara per chi si siede in panchina, facendo domande inerenti ai momenti della gara, chiedendo per esempio a loro cosa il compagno avrebbe potuto fare meglio in quella situazione oppure prendendo spunto dalla gara per situazioni analoghe a quelle che il giocatore durante la gara ha sbagliato.
In conclusione, è importante ricordare che in scuola calcio e attività di base non esistono “panchinari”, sia per diritto morale che per reale efficacia sul campo. Se non fai giocare molto un giocatore, rischi di fargli perdere la fiducia e la voglia di giocare. Quello che conta è la formazione del giocatore e non il risultato. Il momento della panchina è solo un momento obbligato per poter giocare la partita con il numero giusto di giocatori.