A cura di Luciano Faccioli
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Vi capita mai di dimenticare qualcosa, o di non riuscire a stare attenti?
Probabilmente sì, sono esperienze che possono accadere quotidianamente, ma se ci fate caso capitano specialmente in certi momenti. Quando siete tesi o agitati e preoccupati o particolamente stressati può succedere che i pensieri si accavallino e si fatichi a focalizzare l’attenzione sul pensiero principale, sembra che le conoscenze siano chiuse dietro una porta, ci sono eh, lo sapete che sono lì dietro, ma non riuscite ad accedervi.
La capacità di stare attenti e ricordarsi le cose e la conseguente capacità di organizzare le informazioni per pianificare un’azione diretta ad uno scopo o sviluppare un pensiero adeguato alla situazione, risiede nel sistema attentivo, localizzato nella corteccia prefrontale. Questo complesso sistema di processi particolari, che coinvolge zone neuroanatomiche diverse e specifiche ma interdipendenti, viene chiamato con il nome di Funzioni Esecutive.
Le Funzioni Esecutive sono fondamentali per il veloce adattamento e ri-adattamento alla situazione che cambia. Nello specifico sto parlando di attenzione e memoria di lavoro (come già accennato sopra), ma anche di capacità di inibire gli stimoli irrilevanti e di spostare velocemente l’attenzione da un focus all’altro, cambiando categoria mentale connessa e relativo piano di azione.
Queste competenze sono fondamentali sia per l’apprendimento che per la prestazione, ma attenzione, quando si parla di Funzioni Esecutive, vuoi per semplificare o vuoi per riuscire ad essere più chiari, si fa sempre riferimento alla loro valenza cognitiva tralasciando quella emotiva, ma è un grosso errore.
Non a caso ho iniziato con la domanda “Vi capita mai di dimenticare qualcosa, o di non riuscire a stare attenti?” proprio per questo: le Funzioni Esecutive sono altamente condizionate dalla sfera emotiva. Quando una persona si trova in uno stato emotivo difficile o negativo infatti, tende ad avere cadute nell’uso dei processi afferenti alla regione prefrontale, le cose che ha imparato a fare automaticamente sembrano dimenticate e per essere attuate serve un controllo cosciente che, in condizioni di tranquillità, non sarebbe necessario.
In neuropsicologia si usa distinguere le Funzioni Esecutive cool dalle hot. Le prime hanno a che vedere con processi legati alla sfera cognitiva (come la memoria di lavoro), le seconde sono invece vincolate alla sfera emotiva (come gli stati motivazionali). Nonostante sia impossibile separare le Funzioni Esecutive hot dalle cool in situazione perché lavorano insieme, si è visto però che sono indipendenti tra loro; primo perché sono localizzate in zone diverse del cervello, secondo perché tra loro c’è una doppia dissociazione, cioè il non funzionamento di una delle due comporta deficit diversi.
Nella normalità delle cose quindi Funzioni Esecutive Hot e Cool lavorano insieme, ma con sfere di azione e tempi di lavoro diversi, e allora vi chiedo: secondo voi, chi è più veloce tra un’emozione e un pensiero cognitivo?
Che domande: l’emozione!
Questo significa una cosa importantissima. Significa che il lavoro cognitivo segue e dipende dalla risposta emotiva.
Il funzionamento della memoria di lavoro, che permette di capire cosa sta succedendo e conseguentemente di attivare in memoria a lungo termine il ricordo, il pensiero e lo schema di azione adeguato alla situazione dipende dalla valutazione (istantanea ed automatica) che i centri emotivi fanno della situazione.
Se la situazione attiva paura, la reazione sarà di fuga; se la situazione attiva sicurezza, la reazione sarà di avvicinamento con maggiore coinvolgimento attentivo e più flessibile; inoltre se l’emozione è negativa saltano gli automatismi, se l’emozione è positiva si attivano in automatico le competenze acquisite e si possono fare anche variazioni sul tema.
Ora pensate a un bambino che gioca a calcio: le sue decisioni, i suoi successi negli apprendimenti o prestativi dipendono maggiormente dalla sfera cognitiva o dalla sfera emotiva? La risposta non può essere che una sola:
l’efficacia delle decisioni, gli apprendimenti e i successi, dipendono principalmente dalla sfera emotiva.
Ecco il legame tra le Emozioni e le Funzioni Esecutive, il motivo per cui le emozioni colorano il funzionamento cognitivo e la spiegazione del perché le emozioni siano così importanti.
Le emozioni vengono sempre prima di tutto, sono incontrollabili e condizionano tutto l’agire e la presa di decisione.
Quindi, se volete fare in modo che i vostri bambini imparino bene a giocare a calcio, sappiano prendere decisioni positive è riescano a mettere in pratica efficacemente le loro competenze, dovete fare in modo che sperimentino emozioni positive.
In questo modo impareranno meglio a giocare a calcio… e li renderete più felici.