Probabilmente il primo metodo sviluppato per allenare nel calcio si basava sulla crescita del giocatore attraverso un percorso dall’analitico al situazionale. Si tratta di una serie di esercizi che insegnano prima un gesto tecnico semplice che evolve poi alla sua corretta riproduzione nel gioco da parte del giocatore. Precisiamo che su questa teoria metodologica si basano tutti quei metodi di allenamento che hanno nella propria idea di sviluppo del calciatore un percorso dall’analitico al situazionale, dal semplice al complesso sia dal punto di vista tecnico che tattico. Si può dire quindi che parliamo di una visione di insieme attraverso la quale si può allenare qualsiasi fascia di età variando gli esercizi.
Il più famoso esponente e precursore di questa teoria è Wiel Coerver, l’olandese fondatore del metodo che porta il suo nome. Il metodo e le teorie di Wiel si basano sull’idea che un calciatore tecnicamente completo, nonché preparato anche dal punto di vista della tattica individuale, possa poi essere più forte nel gioco di squadra rispetto a chi non ha fatto lo stesso percorso di sviluppo. Con questo concetto quindi il metodo di allenamento viene sviluppato secondo le priorità che ha il calciatore per crescere prima singolarmente e poi nel gioco con i compagni. Solitamente si parte dal lavoro analitico per il dominio del pallone(tecnica di base) e dal 1vs1(tattica individuale) e si arriva ai gesti tecnici complessi(tecnica avanzata) e agli esercizi con più giocatori(tattica collettiva).
Deducendo che in base all’età dei giocatori allenati le basi e gli sviluppi su cui lavorare sono diversi, si può dire che con i più piccoli gli esercizi saranno studiati per insegnare capacità tecniche individuali e gli sviluppi degli stessi nelle situazioni si gioco. Nelle categorie più grandi invece si potrà parlare di tattica, basando le sedute su principi di gioco allenati in esercizi semplificati, per arrivare poi all’applicazione di tali principi nelle situazioni di gioco. Questa struttura di allenamento trova ancora oggi molti allenatori che la applicano, in quanto risulta efficace soprattuto se la programmazione degli allenamenti si adatta perfettamente al livello dei giocatori e alle capacità che loro necessitano di sviluppare.
Infine è importante dire che Wiel Coerver ha stilato delle vere e proprie linee guida su in che ordine e come allenare le capacità tecniche e tattiche che un giocatore deve avere per essere un calciatore completo. Queste guide sono oggi strutturate in varie piramidi per far capire che alla base troviamo i gesti tecnici fondamentali e al vertice i principi di tattica collettiva per il gioco di squadra. Secondo questa teoria infatti alla base di un buon calciatore ci sono appunto le abilità tecniche individuali, su cui costruire poi tutto il resto.
Per fare un esempio puramente teorico di sviluppo del calciatore, ipotizziamo che l’allenatore voglia insegnare la trasmissione e ricezione di palla. Si partirà da esercizi analitici dove il giocatore ripete il gesto tecnico varie volte senza opposizione e in posizione statica, al fine di impararne la meccanizzazione. Verrà introdotta poi la variabile del gioco in movimento e un avversario che tenterà di intercettare i passaggi fra due giocatori. Si arriverà infine ad un gioco di possesso palla fra più giocatori con un numero adeguato di avversari e in un area di gioco definita per riprodurre una situazione di gioco.
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