Il gioco del calcio, rappresenta un sistema complesso, che non può essere inteso come risultato della somma delle sue parti, ma è determinante considerare le interazioni che esistono tra la varie parti del sistema.
Questa approccio, che potremmo definire “sistemico” è alla base della periodizzazione tattica.
Il fondatore della metodologia, è il professor Vitor Frade, sviluppata in POrtogallo e divenuta famosa grazie ai successi di josè Mourinh, Andrè Villas-Boas, Carlos Quieroz, Josè Guilherme Oliveira e tanti altri.
La periodizzazione tattica, in contrapposizione con le più diffuse teorie metodologiche diffuse, si basa sulla considerazione che la parte tattica, tecnica, fisica e psicologica, vanno allenate insieme ed in un contesto specifico che sia il più possibile vicino alla situazione reale.
Terreno di gioco: 20/25-30/35 metri.
Aree: 6 metri.
Porte: 2 metri per un metro. Distanza tra le porte 12/15 metri
Numero di giocatori per squadra: 4 , tre in campo ed uno in panchina. Ad ogni gol, fatto o subito, entrambe le squadre effettuano una sostituzione.
Durata della partita:2/3 tempi da 10 minuti. 3 minuti di intervallo.
Il mini calcio senza portiere è considerato la competizione più formativa per i bambini del primo anno di gioco.
Ha l’obiettivo di preparare al Mini Calcio con portiere, al quale giocheranno l’anno successivo.
Tra i vantaggi nell’utilizzare questa struttura di gioco, c’è sicuramente l’utilizzo di un numero ridotto di giocatori. Questa scelta, permette una grande frequenza di contatti con il pallone e di situazioni da risolvere (si migliora la tecnica semplicemente giocando, ovvero la tecnica viene allenata in un contesto di gioco).
Il numero ridotto, abbatte la specializzazione del ruolo, perchè tutti attaccano e tutti difendono. Soprattutto nelle fasce di età più piccole, i bambini devono avere la possibilità di provare più esperienze polivalenti possibili.
Ultimo vantaggio, ma non per importanza, legato al numero risotto di giocatori, è la creazione di un contesto nel quale il bambino ha di fronte problemi semplici che può risolvere da solo.
Uno dei problemi più frequenti, soprattutto con i bambini alle prime esperienze con il calcio, è la creazione degli “agglomerati“, ovvero tutti i bambini che giocano in prossimità della porta centrale. In un agglomerato, difficilmente ci saranno i presupposti per un apprendimento sia tecnico che cognitivo. L’utilizzo delle 4 porte cerca proprio di evitare queste situazioni.
Inoltre le 4 porte aumentano la visione periferica, stimolando la ricerca della porta libera (“lato debole”).
La creazione di una zona, dalla quale è possibile tirare in porta, è una delle ivenzioni geniali di Horst Wein. Questa struttura stimola fortemente la costruzione, evitando il cosidetto “calcio lungo” che risulta poco funzionale al gioco.
Le aree di tiro inoltre, stimolano il movimento e lo smarcamento in profondità.
Tuute le regole del funino, ogni scelta è pensante per il bambino. Se infatti pensiamo al numero di giocatori, il giocatore che è in panchina non deve essere in attesa passivo, ma deve essere attento alla partita, perchè sa che ad ogni gol, fatto o subito, deve subentrare ad un compagno.
Tutte le regole prevedono una scelta, anche quando la palla esce fuori, il bambino può decidere se passarla oppure coondurla, in relazione a quello che richiede la situazione.
I bambini prima di arrivare a giocare il funino, hanno tutta una serie di giochi, sia preparatori che correttivi che li aiutano a comprendere meglio il gioco.
Si parte ad esempio da un 3vs0 , fino ad arrivare al 3vs3.
Una delle domande più comuni è: il funino può essere utilizzato anchenell’agonistica?
Il funino è composto da oltre 52 giochi e 264 varianti, ognuno delle quali con un proprio obiettivo: attacco della profondità, occupazione dell’ampiezza, ricerca del lato debole, mantenimento del possesso palla e così via.
Ognuno di questi obiettivi, ognuna di queste situazioni che andiamo a creare, non sono altro che frattali di una partita reale. I giocatori non faranno altro che imparare a risolvere quei frattali, attraverso una struttura di gioco e delle regole attraverso le quali, quella determinata situazione risulta molto più frequente. Possiamo vedere il funino, come un gioco semplificato, per lavorare su uno specifico obiettivo.
Nell’attività agonistica, il funino risulta dunque fondamentale, viene utilizzato anche in società professionistiche. In Germania il funino è diventato obbligatorio nei settori giovanili.
Il brain kinetic, possiamo definirlo come una metodologia, all’interno di una metodologia (il funino), per sviluppare le funzione cerebrali, indispensabile per lo sviluppo di un calciatore, lo sviluppo di un’intelligenza di gioco.
Il Brain Kinetic rappresenta un programma di allenamento cerebrale capace di migliorare la circolazione di informazioni significanti a livello corticale e sottocorticale. Questo scopo è raggiunto grazie alla combinazione di attività di coordinazione motoria, di stimolazione visiva e di sollecitazione cognitiva.
Attraverso esercizi sempre diversi e di difficoltà crescente, il Brain Kinetic induce l’aumento della densità neurale e la creazione di nuove connessioni sinaptiche che consentono il miglioramento delle funzioni motorie e cognitive.
Il calcio su misura dei ragazzi, è il libro scritto da Horst Wein e nel quale puoi approfondire la metodologia e studiare i 52 giochi e le oltre 264 varianti. Il libro rappresenta sicuramente il punto di riferimento per chi vuol studiare questa innovativa metodologia ed applicarla al mondo dell’attività di base.
Nel primo volume, si parla esclusivamente del funino inteso come 3vs3 e dei rispettivi giochi preparatori e correttivi.
Se vuoi approfondire la metodologia funino, ti invitiamo a leggere la tesi, scritta dal nostro Gabriele Mauro.
Puoi scaricarla gratuitamente da qui PDF: TESINA UEFA B DI GABRIELE MAURO. FUNINO, IL CALCIO DI STRADA DEL 21° SECOLO
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© 2021 FootballIdeaSito realizzato da Roberto Civita.
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