E’ online il dodicesimo appuntamento con le interviste targate Football Idea!
Ogni settimana incontreremo un addetto ai lavori di una società professionistica, il quale ci illustrerà la realtà in cui lavora.
Stamane siamo andati in Abruzzo per incontrare Paolo Birra, collaboratore tecnico della prima squadra nello staff di Mister Zauri (fino a Gennaio 2020) e allenatore U17 del Pescara Calcio.
Ciao Paolo, benvenuto su football Idea e grazie mille a te e alla tua società pescara Calcio per aver accettato al nostro invito.
Per iniziare vorremmo ci parlassi un po’ di te dai primi passi che hai mosso nel calcio fino ad oggi.
Ho smesso di giocare a calcio giovanissimo alla età di 19 anni ed a 20 già allenavo una squadra di giovanissimi provinciali nel mio paese.
A 23 anni ero già nel settore giovanile del Calcio Padova prima come istruttore della scuola calcio e poi successivamente nel settore giovanile.
Poi in ordine Bassano, Trento e Vicenza per 8 anni… poi ancora Padova, Vigontina, Giorgione e infine FIGC Rappresentativa Veneta Regionale e tuttora nel Pescara.
Questo è il mio 27esimo anno da allenatore, sono qualificato UEFA A e Scienze motorie.
Hai avuto la fortuna e il merito di vivere vari settori giovanili professionistici, tra i quali Vicenza, Padova e ora Pescara.
Quali sono secondo te le linee guida principali per sviluppare un settore giovanile efficace e di successo che possono caratterizzare società di cosi alto livello ma applicabili anche in società dilettantistiche?
La cosa fondamentale nel settore giovanile penso sia l’attenzione e la cura per il miglioramento del singolo in un contesto di squadra.
Dare la possibilità tramite il lavoro del Mister di poter far conseguire e sviluppare il massimo del proprio potenziale a ogni singolo atleta. Formazione valori umani e sportivi di massimo livello anche in contesti minori.
Le tue esperienze si identificano nel settore agonistico.
Non più bambini ma ragazzi adolescenti che sognano da vicino il grande passo.
Quali sono secondo te le maggiori problematiche e gli ostacoli dove è facile inciampare e quali invece le qualità in cui questi ragazzi devono dare tutto se stessi?
I ragazzi e le famiglie degli stessi atleti devono vivere l’esperienza del settore giovanile agonistico di una società professionista come un occasione di crescita e non un vanto.
La possibilità di poter affrontare una esperienza formativa anche se altamente competitiva dove si richiedono grandi sacrifici non solo ai ragazzi e un’opportunità che va sfruttata con serenità e dedizione
Quanto l’ambiente che circonda questi ragazzi nel mondo dello sport influenza la loro crescita in positivo e negativo? Pensi che l’ambiente sia un fattore diretto che caratterizza l’acquisizione e sviluppo di capacità e abilità dei giocatori?
L’ambiente se positivo e sereno porta i ragazzi ad una grande crescita perché libero da tensioni e impregnato di valori sportivi importanti. Fondamentali sono le persone che formano il settore giovanile.
La proprietà che investe, i responsabili che dettano linee guida ed obbiettivi, i dirigenti qualificati, gli Allenatori e lo staff tecnico sanitari competenti.
Quale secondo te è il giusto percorso di formazione per i giovani calciatori in Italia? Quali i passi fondamentali e cosa invece si potrebbe modificare per migliorarlo?
I giusti passi sono quelli che permettono al ragazzo una crescita costante e graduale per mezzo di esperienze con coetanei del medesimo livello e con campionati equilibrati e performanti.
Poi il distacco dal settore giovanile alle prime squadre per quanto poco e sempre un po’ traumatico in quanto non tutti hanno lo stesso grado percorso e volume di crescita, c’è chi lo acquisisce subito e chi dopo.
La cosa è molto soggettiva e spetta alle società capire gestire e accompagnare i ragazzi.
Andando nello specifico sulla tua persona: quali sono le figure che ti hanno ispirato e che eventualmente consigli?
A riguardo mi ritengo una persona molto fortunata perché ho sempre avuto la fortuna di incontrare nel mio cammino persone che mi hanno permesso di crescere molto sia come uomo che come allenatore.
Tra i tanti ricordo Vittorio Scantamburlo, Paolo Baio, Luciano Pelosin, Carlo Sabatini, Giorgio Molon ed i miei attuali direttori Antonino Di Battista e Giuseppe Geria.
A tutti loro devo veramente molto perché mi concedono giorno dopo giorno la possibilità di mettermi sempre in discussione e di aggiornarmi per migliorare il mio bagaglio di conoscenze sportive.
Quali sono i tuoi punti di forza e le chiavi che ritieni fondamentali per ricoprire il ruolo di allenatore?
Penso che ogni allenatore debba avere un proprio stile e modo di lavorare dato dalla sua personalità dal proprio modo di trasmettere valori concetti e buone abitudini.
Io anche dopo quasi 30 anni sento giorno dopo giorno l’esigenza di aggiornarmi e sperimentare per il bene dei ragazzi.
Il calcio si evolve così come cambiano le nuove generazioni il modo di apprendere e anche il modo di trasmettere.
Chiudi tu come vuoi: cosa ti senti di dire a tutti coloro che operano nel calcio giovanile italiano?
Mi sento di concludere esprimendo alcuni concetti a me cari che spero in futuro vengano attuati dagli organi competenti.
Il ruolo dell’allenatore spero nei prossimi anni acquisisca sempre più valore non solo a livello sportivo ma soprattutto riconosciuto a livello sociale per l’importanza che ricopre per la formazione dei nostri giovani.
Penso che vada inquadrato meglio sotto l’aspetto lavorativo e contributivo, riconosciuto e apprezzato maggiormente e non solo nel contesto professionistico ma soprattutto in quello dilettantistico.
Va data la giusta importanza dignità e concretezza ad un ruolo che richiede sempre di più anno dopo anno professionalità specializzazione e competenza.
Questo è quello che mi auguro maggiormente per l’intero settore giovanile italiano ovvero una professionalità a 360 gradi riconosciuta in quanto volta a valorizzare i talenti e i pregi dei nostri giovani sportivi.
Grazie mille Paolo per la tua disponibilità e gentilezza, condividiamo a pieno la tua speranza finale.
Grazie per aver arricchito e condiviso importanti spunti con tutti i nostri lettori.
Un grande in bocca al lupo per tutto.