Il papà di Kevin mi fa un po’ ridere perché dice sempre a suo figlio che deve star tranquillo e concentrato, invece lui, ad ogni partita, è agitato e urla come un matto. Anche certi allenatori sono così: una volta uno ha sgridato urlando un suo giocatore perché aveva fatto un errore e poi, sempre urlando, gli aveva ordinato di stare calmo e non agitarsi; ma come faceva quel bambino a non agitarsi e a calmarsi se l’allenatore urlava in quel modo? Gli adulti sono strani: a volte anche mio papà ci urla di non urlare; ma se tu vuoi che noi non urliamo, non devi urlare nemmeno te. Che poi Kevin, con questa storia di suo papà che continua a urlare, è sempre nervoso e agitato e sbaglia un sacco di passaggi. Sì, insomma, io penso che se vuoi che tuo figlio o un tuo giocatore stia calmo, devi essere calmo tu prima di tutto.
A volte mi sembra che gli adulti facciano cose sbagliate, cioè dicono a noi bambini delle regole, ma poi loro non le seguono; tipo la regola di andare in palestra con le scarpe da ginnastica. La mia maestra mica si cambia le scarpe quando facciamo motoria. Sofia una volta le ha chiesto perché non rispettasse la regola e la maestra le ha risposto che era perché eravamo noi a fare attività mica lei; sì, però poi anche lei veniva dentro la palestra e anche se non faceva attività sporcava lo stesso.
Insomma le regole ci sono e devono essere rispettate da tutti e non solo da noi bambini, anche perché se uno non le segue c’è confusione, tipo in strada; se uno con la macchina non segue la regole e guida dalla parte che vuole lui, poi va a finire che fa un incidente. Anche a calcio è così: se non segui le regole l’arbitro ti può dare il cartellino rosso e allora devi uscire, oppure può succedere che ti fai male.
Ma le regole servono anche nella vita normale: se non hai nessuna regola puoi fare quello che vuoi e anche cose brutte, cioè quelle che fanno male agli altri, mentre con le regole sei obbligato a fare le cose buone, cioè quelle che rendono felici gli altri.
Io però credo che, regole o non regole, le cose brutte non le farei lo stesso, cioè non mi serve una regola per capire che non devo far male a un altro bambino o che non devo rubargli un giocattolo: lo so da me che non va bene far queste cose, perché so bene che queste cose fanno diventare tristi e non felici. Come quella volta che a calcio Giulio mi ha dato un calcio sul ginocchio che mi ha fatto molto male: non ero felice in quel momento lì, come non lo sarebbe stato nessuno, anzi mi ricordo che ho anche pianto dal male!
Ecco perché il mister ci dice che non servono tante regole, ma che ne basta solo una: rispettare gli altri! Perché se rispetti gli altri li rendi felici e quindi non c’è bisogno di nessun’altra regola. Adesso capisco perché ci lascia liberi di decidere da soli e non ci urla quando sbagliamo: perché se ci dicesse cosa fare sarebbe come dare delle regole e se ci urlasse probabilmente saremmo tristi.
“Questo mi sembra un buon modo di insegnare e soprattutto coerente con quello che dice”
“Coerente? Che significa coerente, mamma?”
“Significa che fa quello che dice. Lui dice che voi dovete essere liberi di scegliere e di sbagliare, giusto?”
“Sì, giusto”
“E allora non vi dà regole così siete liberi: se vi desse delle regole ferree farebbe il contrario di quel che dice e non sarebbe coerente, invece in questo modo quello che dice è anche quello che fa”
“Però mamma, pensavo alle regole della strada, se non ci fossero e ognuno andasse dalla parte che vuole, ci sarebbero un sacco di incidenti”
“Sì, hai ragione, ma il fatto non è questo: il fatto è che spesso le regole non servono a niente se poi chi le impone non le rispetta. Cosa penseresti se il mister vi dicesse che siete liberi di scegliere e di sbagliare ma poi mettesse un sacco di regole per obbligarvi a fare quello che dice e magari a punirvi se sbagliate?”
“Eh, non sarebbe giusto”
“E vi darebbe un pessimo esempio educativo. Oppure pensa a questo: se vi dicesse che nel calcio ci sono le regole da rispettare e bla, bla, bla, ma poi vi dicesse di fare finta di subire un fallo per aver una punizione o un rigore a favore. Dimmi, a cosa servirebbero le regole?”
“A niente, cioè anche se non ci fossero sarebbe lo stesso”
“Infatti! Le regole in sé non servono a niente se le persone non hanno il senso delle regole dentro la loro testa. Ma secondo te, servono delle regole per capire che bisogna comportarsi bene, non imbrogliare e rispettare gli altri?”
“No, mamma!”
Ma io l’avevo già pensato prima!
Bellissimo 😊