Come abbiamo già accennato, il calcio è uno sport di situazione che si svolge in un ambiente complesso. Risulta quindi fuori luogo cercare di stereotipare le soluzioni sclerotizzando i comportamenti.
Una condotta di questo genere, prima ancora che una contraddizione in termini di principio, può rivelarsi una condotta poco efficace e poco performante, sia durante le gare che in fase di apprendimento e sviluppo.
Durante le gare, l’esecuzione di rigidi schemi e procedure può rendere difficile se non impossibile il veloce adattamento agli imprevisti.
In fase di apprendimento e sviluppo, priva i bambini di importanti esperienze e occasioni di apprendimento, ma soprattutto instilla un modello comportamentale dipendente e non autonomo, ottimo per formare soldatini, ma negativo per formare persone e giocatori pensanti.
In questo senso la flessibilità di pensierò è fondamentale e contraddistingue le persone creative e di successo … e i calciatori bravi.
Riferimento bilbiografico:
T. Vestberg, R. Gustafson, L. Maurex, M. Ingvar, P. Petrovic, (2012), “Executive Functions Predict the Success of Top-Soccer Players”, Plos One, Volume 7, Issue 4, e34731
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